Rieducazione Posturale

La postura è il risultato del nostro adattamento all’ambiente. Non esiste una postura ideale ma una risposta adeguata del corpo in grado di garantire il benessere psicofisico della persona.

Dopo la valutazione si imposta il protocollo motorio


La Rieducazione Posturale

Dalla valutazione posturale nasce un percorso di ginnastica personalizzato, studiato su misura per le tue esigenze. Ogni protocollo è pensato come un abito fatto su misura, per rispondere in modo specifico ai tuoi bisogni. 

Obiettivo della Rieducazione Posturale

Riequilibrare la postura, ridurre o eliminare il dolore e aiutarti a ritrovare benessere nei movimenti di tutti i giorni.

Perché è importante?

La rieducazione posturale è fondamentale per:

  • Prevenire l’insorgere di cattive abitudini posturali.
  • Migliorare il movimento, anche in presenza di alterazioni strutturali ormai cronicizzate.

Un approccio mirato che non solo allevia il dolore, ma aiuta anche a prevenire nuovi disturbi.





Le fasi del Protocollo Posturale

Non esiste un numero fisso di sedute: ogni percorso è personalizzato e si adatta ai tempi di apprendimento motorio di ciascuno.

Seguo un protocollo strutturato in 6 fasi, pensato per accompagnarti passo dopo passo verso un miglior equilibrio posturale.


  • 1. Percezione corporea
  • 2. Correzione della meccanica respiratoria
  • 3. Percezione delle curve fisiologiche della colonna
1. Percezione corporea

“Conosci il tuo schema corporeo?”

Lo schema corporeo è la presa di coscienza del nostro corpo.

La conoscenza e la padronanza dello schema corporeo determinano il controllo del movimento.

2. Correzione della meccanica respiratoria

“Respiri in modo corretto?”

Inspirazione composta da:

    • innalzamento delle prime coste (parte più alta del torace)
    • l’espansione della parte toracica media (parte più bassa del torace)
    • l’abbassamento del diaframma (la pancia si gonfia leggermente)

Nella fase di espirazione il volume del torace deve diminuire perché l’aria fuoriesce.

Se questo non avviene o avviene parzialmente altri muscoli e strutture risentiranno di una tensione maggiore proprio a causa di una cattiva meccanica respiratoria.

Prova a sdraiarti e metti una mano sul petto e l’altra sull’addome, inspira ed espira lentamente, cerca di percepire come si sposta il tuo torace e se il tuo addome si gonfia e si sgonfia leggermente.

3. Percezione delle curve fisiologiche della colonna

“Come è fatta la tua schiena?”

La colonna è la struttura portante del nostro corpo, è formata dal tratto cervicale, dorsale, lombare e sacrococcigeo.

La colonna è “diritta” se mantiene le sue 4 curve fisiologiche. È naturale avere una lordosi cervicale, una cifosi dorsale ed una lordosi lombare. Quando si modifica una di queste curve si determina un’alterazione della funzione colonna vertebrale (ipercifosi, iperlordosi, rettilinizzazione del rachide).


  • 4. Mobilizzazione della colonna vertebrale
  • 5. Attivazione muscolare
  • 6. Stabilizzazione della posizione corretta
4. Mobilizzazione della colonna vertebrale

“Muovi bene la tua schiena?”

Ogni nostro movimento è accompagnato dal movimento della colonna vertebrale. La stabilità della colonna vertebrale è strettamente collegata alla sua mobilità. Posture scorrette mantenute nel tempo e/o ripetizioni di un movimento eseguito in modo sbagliato rendono rigida la nostra schiena.

Muovere bene la schiena significa avere la consapevolezza dei differenti tratti di cui essa è composta e saperli muovere in maniera indipendente l’uno dall’altro. Solo così il movimento dell’intero complesso può risultare armonico e funzionale.

5. Attivazione muscolare

“Esegui bene gli esercizi?”

L’attenzione al movimento è fondamentale: il nostro cervello è in grado di scegliere come e quando inviare il comando motorio.

Riconoscere e saper gestire in modo autonomo i propri errori posturali e gli schemi di movimento sbagliati permette di diventare consapevoli e sicuri nell’esecuzione degli esercizi. 

6. Stabilizzazione della posizione corretta

“Hai raggiunto il tuo obiettivo?”

 

L’obiettivo finale è quello di muoversi in modo consapevole, funzionale e senza dolore.

 


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